Nonostante il nome, che indica l’introduzione e l’utilizzo sempre più massiccio del ferro (per armi e utensili, in luogo del bronzo), durante l’Età del Ferro i campi di battaglia sono ancora solidamente dominati dal bronzo.

In Italia, l’età del ferro si fa usualmente coincidere con l’inizio della cultura villanoviana (X-VIII sec. a.C.), ovvero la fase primigenia della civiltà etrusca. Si tratta della cultura senz’altro più importante e rilevante della penisola italiana del periodo.

I guerrieri di questo periodo utilizzano armamenti realizzati principalmente di bronzo: dagli elmi alle corazze, dallo scudo alle armi offensive.

Vediamo insieme tre delle principali armi in bronzo utilizzate dai guerrieri dell’Italia antica, e che dovresti prendere in considerazione per una ricostruzione storicamente accurata di tali figure.

1. La lancia

La lancia è stata per millenni la principale arma di offesa dei guerrieri del passato – e naturalmente, quelli dell’età del ferro non fanno eccezione.

In Italia centrale, le punte di lancia in bronzo originano da esemplari datati all’età del bronzo finale, e ne condividono spesso la forma e le dimensioni (in particolare quelle di dimensioni minori). Vi è tuttavia la tendenza a favorire un allungamento della punta di lancia, che si estenderà poi alle successive punte in ferro. Queste ultime sono poi debitrici, nei confronti delle punte di bronzo, della robusta costolatura centrale che queste presentano – un elemento essenziale per l’irrobustimento dell’arma.

Tra le punte in bronzo di questo periodo, è decisamente difficile distinguere tra una lancia e un giavellotto, se non sono per esempio presenti, nella stessa tomba, cuspidi di diversa forma e soprattutto dimensione.

La nostra replica di punta di lancia in bronzo (clicca qui o sull’immagine per saperne di più) è basata su diversi esemplari provenienti dall’Italia antica, una tipologia diffusa per tutta l’età del ferro.

Nonostante l’introduzione delle armi di ferro, le punte di lancia in bronzo avranno ancora lunga vita. In Grecia, vista la mancata necessità o urgenza di sostituire il materiale, punte di lancia in bronzo saranno ancora usate durante il cosiddetto “medioevo ellenico” e, seppur raramente, ancora nel V sec. a.C., mentre in Italia centrale addirittura si trovano ancora esemplari databili al IV sec. a.C. (leggi questo nostro articolo per approfondire). 

2. La scure

La scure (comunemente ma impropriamente chiamata “ascia”, poiché quest’ultima ha il taglio perpendicolare al manico ma non parallelo) in bronzo dell’età del ferro è un diretto derivato di quelle dell’età del bronzo.

Proprio come per l’età del bronzo finale, sono tre i tipi di ascia maggiormente diffusi nell’età del ferro, che si distinguono per il tipo di innesto al manico: a occhio (con un foro per il quale far passare il manico, le più simili alle scuri come le conosciamo oggi); a cannone (con un innesto tubolare da inserire nella parte terminale di un manico a L rovesciata); ad alette (simile per costruzione al tipo a cannone, ma con un caratteristico innesto con sezione ad H).

La scure è senz’altro un’arma più economica della spada e, per via della sua natura primaria di attrezzo, era certamente una delle armi favorite dai guerrieri meno abbienti, che potevano avere un’arma “di fortuna”. Se questo è confermato anche dai numerosi pezzi di scure rinvenuti nei depositi dell’età del ferro, è anche vero che la scure ha anche valenze sia di tipo sacrale e di status, che di arma vera e propria.
Questo si nota in quelle sepolture di alto rango all’interno delle quali si trovano scuri finemente decorate, che certamente non sono destinate anche a usi di, per esempio, carpenteria. 

La replica della nostra scure, del tipo ad alette, si basa su un esemplare rinvenuto nel bolognese e datato tra l’VIII e il VII sec. a.C. (clicca qui o sull’immagine per saperne di più).

3. La spada

L’arma senz’altro meno comune e che maggiormente denota lo status elevato di un guerriero dell’età del ferro è la spada.

Anche se si iniziano a diffondere i primi esemplari in ferro (es. le spade da lingua da presa italiche), la spada certamente più rappresentativa di questo periodo storico è la spada ad antenne, così chiamata per i caratteristici terminali a volute dell’impugnatura – una soluzione esteticamente efficace al problema pratico dei canali di fusione.
Come le altre armi presentate sopra, la spada ad antenne deriva da modelli già presenti durante l’età del bronzo finale.

La spada ad antenne gode di un’enorme fortuna, tanto che sappiamo e possiamo tracciare non solo diverse tipologie, ma anche il fatto che spesso queste siano esportate anche in luoghi molto lontani dalla loro officina di creazione. 

Per approfondire la Storia e l’uso di quest’arma, guarda anche il nostro video dedicato alla spada ad antenne, cliccando qui.

La nostra replica di spada ad antenne in bronzo è la replica di un tipo Weltenburg-Corcelettes, che si trovano diffuse, in Italia, soprattutto nel nord della Penisola, con esemplari datati tra il IX e l’VIII sec. a.C. dal bolognese, dalla Lombardia, Este e dalla Val di Non.
Clicca qui o sull’immagine qui sotto per saperne di più sulla nostra replica di spada ad antenne.

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