Le spade ad antenne tipo Weltenburg-Corcelettes sono diffuse in buona parte del Nord Italia, con esemplari anche dalla Lombardia, da Bologna, Este e dalla Val di Non; tra IX e VIII sec.a.C..
Le spade “ad antenne” -tra le più diffuse nell’Etruria villanoviana assieme a quelle “italiche”- sono armi a fili paralleli dall’impugnatura di vario tipo ma dal peculiare pomo, formato da un’asta trasversale le cui appendici si attorcigliano a formare delle volute.
L’immanicatura può essere sia con le comuni spalle arrotondate, sia con espansioni a descrivere una guardia ad alette. Il loro elemento peculiare -il manico metallico con il pomo a volute- si collega alle spade dal manico pieno a tre listelli dell’età del bronzo finale, così come al tipo di spade ad antenne che ebbe nell’epoca della civiltà di Hallstatt una vasta diffusione in Europa che va dall’area alpina sino all’area danese ed alle isole sul Baltico, con propaggini in Europa orientale ed in Croazia. L’area di origine di tale diffusione è comunque l’Europa centrale e precisamente la zona carpato-danubiana, la stessa dove risultano diffusi anche dei tipi di elmi crestati e pileati.
Vari sottotipi di spade ad antenne diffusi a nord delle Alpi sono stati rinvenuti anche in varie zone dell’Italia protostorica; armi del tipo “Zurigo” sono presenti in Veneto, ed anche in varie località sarde, a testimonianza del fervore di scambi tra l’isola e l’Etruria villanoviana già nel IX sec. a.C.. Anche il tipo di spada ad antenne detto “tipo Fermo” ha una larga diffusione su tutta la fascia adriatica nel corso del IX-VIII sec.a.C., comparendo nelle civiltà di Este e Golasecca, come anche a Vomano presso Teramo.
(Fonte: M. Martinelli, “La lancia, la spada, il cavallo. Il fenomeno guerra nell’Etruria e nell’Italia centrale tra età del bronzo ed età del ferro”).