Descrizione
La nostra ricostruzione di scramasax longobardo è ispirata a vari reperti, datati principalmente alla seconda metà del VII sec. d.C. – periodo in cui queste armi si allungano e ingrandiscono, diventano delle vere e proprie spade corte.
Per dimensioni, questo scramasax è per esempio coerente con quello della tomba longobarda da vicolo Bernardo da Canal (Verona). Dalla stessa sepoltura e dallo stesso scramasax, abbiamo ricavato anche i ponticelli metallici per la sospensione, fissati sul retro del fodero.
Il puntale metallico è ispirato sia al reperto da Verona che dal coevo sax della tomba 12 della necropoli di Bardonecchia (Torino), il quale presenta numerosi chiodini bronzei sul dorso.
Tanto a Verona quanto a Bardonecchia, i chiodini a guarnizione del fodero presentavano il gambo dritto e nessuna traccia di ribattitura: segno che il dorso del fodero, corrispondente al filo tagliente della lama dello scramasax quando infoderato, doveva essere realizzato con un materiale di un certo spessore e rigidità, quasi certamente legno.