Lo scudo trapezoidale, appare nella storia militare italica apparentemente alla fine del IV secolo a.C. durante la seconda guerra sannitica: secondo Tito Livio (IX, 40), infatti: “La forma dello scudo era questa: più largo in alto per coprire il petto e le spalle, il bordo livellato e, sul fondo, fatto a cuneo per renderlo più maneggevole”. Tuttavia, non essendoci nessuna evidenza di questa tipologia di scudo, né archeologica né iconografica, prima del II sec. a.C., è molto probabile che Livio attribuisca retroattivamente ai guerrieri Sanniti quello che ai suoi tempi era lo scudo del gladiatore “Sannita”.

Peraltro la descrizione di Livio si attaglierebbe perfettamente anche ad un’altra tipologia di scudo, forse ancora meno nota, se non da uno scudo miniaturistico votivo da Talamone (GR) del II secolo a.C. (ripostiglio “del Genio Militare”) e da alcune raffigurazioni decorative in trionfi più tardi, di forma effettivamente appuntita in basso.

La prima evidenza fisica di questa tipologia è da attribuire alla statuetta di Minerva da Lecce, datata tra il II ed il I secolo a.C.

 

La seconda evidenza, datata al II secolo a.C., viene sempre dal già citato ripostiglio “del Genio Militare” da Talamone, anch’esso uno scudo miniaturistico in lamina di bronzo.

 

L’unica, al momento raffigurazione che connette questo scudo con un uso propriamente militare e certamente non gladiatorio, è il rilievo di Estepa (Spagna), databile al I secolo a.C. 

 

Se si tratti di legionari romani, di soci italici o di ausiliari, non è possibile stabilirlo; è tuttavia sicuramente di ambito romano (Fernando Quesada 2002).

Per quanto riguarda la decorazione attribuibile a questo tipo di scudo, è possibile avanzare soltanto ipotesi.
Le raffigurazioni di questi scudi, infatti, che si tratti di rilievi, bronzetti miniaturistici, o affreschi (quest’ultimi di carattere gladiatorio e qui non considerati) non presentano mai decorazioni.

Durante il I secolo a.C. muta il repertorio decorativo utilizzato nel periodo medio repubblicano (per saperne di più, leggi il nostro articolo Scutum legionis. Aspetto e decorazione degli scudi dei legionari romani in epoca medio repubblicana), diventando più elaborato e vario, con l’introduzione anche di motivi a tralci e viticci stilizzati, che diventerà abbastanza diffuso in seguito.

Frammento di decorazione di stucco dalla Casa di Augusto, Roma (Polito 1988)

Alla ricerca quindi di un motivo decorativo che possa essere geometricamente compatibile con la forma trapezoidale, sono possibili i confronti con lo scudo subrettangolare, raffigurato in uno stucco dalla casa di Augusto; oppure   con gli scudi ottagonali raffigurati sul mausoleo di Munazio Planco. 

Il primo è decorato con la figura di un rombo, a cui sembra si sovrapponga una fila di cerchi al suo interno.

Gli scudi del di poco più antico mausoleo di Munazio (Munazio fu un illustre politico e condottiero militare che attraversò l’età cesariana e visse fino alla prima età augustea) propongono invece un motivo a X con braccia sinuose, non troppo dissimile dalla rappresentazione di scudo sul mosaico niltoico da Palestrina (vd. la trattazione degli scudi mediorepubblicani Scutum legionis. Aspetto e decorazione degli scudi dei legionari romani in epoca medio repubblicana); affiancata da due falci lunari, simboli di grandissima fortuna nelle civiltà mediterranee antiche.

Fronte di sarcofago fittile da Tuscania, oggi a Firenze (Polito 1988)

 

Frammento di volta in stucco dalla Casa di Augusto, Roma (Polito 1988)

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Metopa dal mausoleo di Munazio Planco, Gaeta (Polito 1988)

Visti gli elementi fino a qui proposti, vi proponiamo quindi la nostra ricostruzione di scudo trapezoidale convesso, e alcune possibili decorazioni alternative, basate sugli elementi di questa breve ricerca (che vi ricordiamo possiamo realizzare su richiesta per uno scudo personalizzato).

La nostra ricostruzione. Clicca qui per saperne di più. 

 

Approfondimenti

Canestrelli G. 2021 – A Roma da Cartagine, La spada e lo scudo del legionario repubblicano.

Polito E., 1998 – Fulgentibus Armis. Introduzione allo studio dei fregi d’armi antichi.

Quesada F.  2002 – Innovaciones de raíz helenística en el armamento y tácticas de los pueblos

Ibéricos desde el siglo IIa.c.

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