La situla realizzata da Res Bellica in occasione dell’evento “Hevrì – Il tempo ritrovato”, il primo evento di living history sui Veneti Antichi svoltosi a Teolo (PD) nel 2015 è un omaggio all’arte delle situle, così importante e identificativa per la realtà culturale dei veneti dell’età del ferro.

Non si tratta della riproduzione esatta di un reperto, ma è intesa come esempio di questa espressione artistica, caratterizzante la civiltà venetica ma talmente importante da espandersi ed influenzare anche le civiltà circostanti: dalla cultura di Hallstatt agli Etruschi di Felsina.
La situla realizzata nel laboratorio di Res Bellica è ispirata nella forma ad una situla rinvenuta a Watsh in Tirolo, nel XIX secolo.

La decorazione a sbalzo, che raffigura una complessa narrazione grafica comprendente scene di processioni di carri e cavalli, scene di vita aristocratica, di caccia e agricoltura, riprende lo schema della situla di Montebelluna (TV).

Questi tipi di scene sono ricorrenti nell’arte delle situle, dove, spesso, i “cartoni”, gli schemi di base delle raffigurazioni, sono simili o addirittura quasi uguali, ad eccezione di particolari secondari, come ad esempio nel caso della situla appunto di Montebelluna e quella di Vace (Slovenia).

La situla è realizzata in ottone sbalzato a mano. È stato utilizzato l’ottone anziché il bronzo, a causa dell’impossibilità di reperire attualmente bronzo in lastra simile a quello antico: le lastre reperibili attualmente sono realizzate con una lega di rame dalle caratteristiche meccaniche e dall’aspetto fondamentalmente diverse dal bronzo antico.

Clicca qui o sull’immagine per dare un’occhiata più da vicino alla situla.

Per un approfondimento sull’interpretazione delle raffigurazioni: https://www.insegnadelgiglio.it/wp-content/uploads/2018/06/19-zaghetto.pdf

 

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