“A quanti ne facevano parte [della legio linteata] vennero consegnate armi sfavillanti ed elmi crestati, in modo da distinguerli in mezzo a tutti gli altri.”
[Ab Urbe Condita X, 38]

I Sanniti, come altre popolazioni antiche ed italiche, usavano decorare i loro equipaggiamenti in molteplici modi: doratura, argentatura, penne, creste.

Un caso particolarmente eclatante sono i Sanniti che parteciparono alla battaglia di Aquilonia, nel 293 a.C., in particolare i guerrieri della legio linteata. Si trattava di soldati legati da un terribile giuramento a Giove, che se si fossero ritirati o se avessero permesso ad altri guerrieri di farlo senza ucciderli, sarebbero stati maledetti dalla divinità.

La ricchezza del loro armamento non deve aver però impressionato troppo i loro avversari, i Romani. Infatti il console Lucio Papirio Cursore, secondo Tito Livio (X, 39), dice che le panoplie sannite, secondo lui, “risultavano più belle a vedersi di quanto non fossero efficaci all’atto pratico: infatti non erano certo i cimieri a procurare le ferite e il giavellotto romano era in grado di trapassare anche gli scudi colorati e carichi d’oro.”

Anche se pure i Romani ne faranno ampio uso, la pratica di decorare riccamente gli armamenti sembra una peculiarità sannita. Infatti Papirio, nello stesso passo, afferma anche che “In passato suo padre aveva fatto a pezzi un altro esercito sannita tutto oro e argento”.

Infatti, anche gli altri guerrieri sanniti ad Aquilonia hanno armamenti che, seppur distinguibili da quelli della legio linteata, non sfigurano di certo. Tito Livio (X, 38) riporta non solo che i Sanniti avevano fatto grandi sforzi di preparazione “arricchendo le truppe di armi più sfarzose e ricche che mai”, ma anche che il resto dell’esercito sannita “quanto a forza fisica, valore militare e armamento, non erano inferiori alla legio linteata“.

Qui sotto, ti presentiamo due nostre repliche – in tiratura limitata, disponibile solo un esemplare per pezzo – di elmi sanniti. Non solo uno di essi presenta un’alta cresta e due penne imponenti, per distinguere il guerriero sul campo di battaglia, ma entrambi sono dorati (doratura a 24k).

Se vuoi saperne di più su questi due pezzi, clicca qui e qui, oppure rispettivamente sulle immagini.

Leggi anche “Ben protetto e splendente nelle sue armi”: cura e ricchezza dell’armamento nell’esercito romano.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *