Quando si parla dell’equipaggiamento del legionario romano repubblicano (intendendo in particolare il periodo della media repubblica), sussiste ancora una gran confusione (per non parlare di rievocatorismi duri a morire) su diverse parti della panoplia.
In un precedente articolo abbiamo visto quali sono i colori e le decorazioni più realistiche dello scudo del legionario romano repubblicano.
Oggi invece parliamo di nuovo di spade (abbiamo scritto recentemente di un particolare tipo di spada in questo articolo): in particolare, vogliamo fornirti una guida facile e veloce da consultare sui tre tipi principali di spada usati dai legionari del periodo repubblicano, con tanto di datazione.
In questo modo non potrai più sbagliarti e ti sarà più chiaro che spada usare per il tuo equipaggiamento, così da fare bella figura e facendola fare anche al tuo gruppo.
1 – Xiphos
La prima arma che troviamo impugnata dai legionari repubblicani è sicuramente lo xiphos, una spada di origine greca con la caratteristica lama foliata.
Anche se esemplari archeologici di area italica mostrano armi di una lunghezza non particolarmente notevole (massimo 40 cm, come l’esemplare da Banzi), bisogna notare come queste armi, nelle fonti iconografiche, tendano invece a mostrare proporzioni proprie di un’arma che, probabilmente, si attestava tra i 50 e i 60 cm di lunghezza.
Nonostante la forma foliata della lama ne denoti un’ottima funzionalità per i colpi di taglio, la sua forma diritta e la punta acuminata ne fanno un’arma estremamente versatile, molto adatta alla scherma romana – che, da quel che possiamo ricostruire, prevedeva un approccio aggressivo, favorito dal grande scutum, nel quale alla chiusura di misura seguivano preferibilmente rapidi colpi di punta.
I Romani adottano lo xiphos già tra VII e VI sec. a.C., ed è senz’altro ancora usato fino alla metà del III sec. a.C.
Un indizio di ciò è la rappresentazione di questa spada su più di un aes signatum datato tra 280 e 242 a.C.

La nostra replica di xiphos. Clicca qui o sull’immagine per saperne di più.
Se doveva ancora godere di una certa fortuna nel IV sec. a.C., e se sporadicamente si ritrovano addirittura ancora prove del suo (ormai raro) uso nel II sec. a.C., lo xiphos ha tuttavia iniziato a lasciare il passo a un’altra spada già nel IV sec. a.C.: la spada gallica tipo La Tène B.
2 – Spada gallica tipo La Tène B
Abbiamo già trattato ampiamente di quest’arma sul nostro blog, per cui se vorrai approfondire ti lasciamo i link ai due articoli che abbiamo scritto in proposito (clicca qui e qui), ma in questo articolo ti proponiamo comunque una sintesi.
Con l’espansione dei Galli e il loro massiccio uso come mercenari all’inizio del IV sec. a.C., il mondo italico e romano è profondamente scosso e deve adattare, e nel caso degli scudi riscoprire, il proprio stile di combattimento e le panoplie, aggiornandole ai modi più adeguati di fare la guerra.
Tra questi aggiornamenti vi è l’adozione in massa della spada gallica tipo La Tène B, che avrà una lunga e fortunata storia nell’esercito romano – vista anche la sua estrema versatilità tanto come arma da taglio che di punta.
Non solo sarà utilizzata, come dimostrato dai reperti, fino al primo quarto del II sec. a.C., ma in questo lasso di tempo probabilmente assurge a vera e propria arma per antonomasia del legionario romano.

Nostra replica di spada La Tène B. Clicca qui o sull’immagine per saperne di più.
Come lo sappiamo? Dalla parola che i Romani usano per la spada almeno a partire dal III sec. a.C., ovvero gladius: non è infatti una parola di origine latina, ma celtica. La La Tène B ha avuto talmente tanta fortuna da aver addirittura influenzato la lingua latina.
Anche quest’arma, tuttavia, sarà infine sostituita da quella che usualmente è considerata l’arma per eccellenza del legionario repubblicano, pur venendo adottata solo molto più tardi: il gladio ispanico.
3 – Gladio ispanico
La spada ispanica, come dice il nome stesso (tramandato dagli stessi autori antichi, come Livio e Polibio), viene acquisito dai legionari romani dal mondo iberico: si tratta infatti di un’arma di origine celtibera. Anche se il momento della sua adozione da parte dei Romani non è del tutto certo, l’ipotesi senz’altro più probabile è che ciò sia avvenuto alla fine del III sec. a.C.
I Romani infatti non la acquisiscono direttamente dai Celtiberi, ma quasi certamente dai Cartaginesi, che grazie alle riforme dei Barca ne avevano fatto, insieme alla spada di tipo ad antenas atrofiadas, la principale spada della fanteria di linea cartaginese.
Abbiamo probabilmente una data molto precisa per l’acquisizione del gladio ispanico: il 209 a.C., anno dell’assedio e presa di Carthago Nova (oggi Cartagena) da parte di Publio Cornelio Scipione, il futuro Africano. Sappiamo infatti che i suoi legionari vengono riforniti, dopo la conquista della città, da ben duemila artigiani e armaioli presenti nella città, che si dedicavano senz’altro anche alla fabbricazione di gladi ispanici.
Come le altre due, questa spada si distingue per la sua estrema versatilità e, pur essendo davvero adatta al taglio, per la sua punta acuminata e aggressiva. Quest’ultima, una caratteristica che si manterrà anche nel gladio tipo Mainz che sarà sviluppato solo due secoli più tardi.

La nostra replica di un gladio ispanico del III-inizi II sec. a.C. Clicca qui o sull’immagine per saperne di più.
In conclusione: che spada scegliere?
Dopo questa breve disamina, ti lasciamo un riassunto schematico nel quale ti consigliamo che spada scegliere, in base al legionario repubblicano che ricostruisci – ergo, in base alla spada più tipica dello specifico periodo.
Chiaramente, come vedrai ci sono momenti in cui le tre diverse spade di cui abbiamo parlato convivono (particolarmente la Seconda Guerra Punica), ma la scelta della spada giusta, più storicamente accurata e più precisa per il tuo periodo storico ti permetterà di fare una bella impressione e di farla fare a tutto il tuo gruppo.
Dal IV alla metà del III sec. a.C., ovvero nel periodo tra il sacco di Roma del 390 a.C. ad almeno la Prima Guerra Punica, puoi usare molto tranquillamente uno xiphos. Come abbiamo visto ha una sporadica presenza anche in seguito, per cui è quasi sicuramente adeguato anche per la Seconda Guerra Punica, ma è senz’altro un elemento prima sempre più raro, poi volutamente arcaizzante.
Se invece il legionario che ricostruisci è tra la fine del IV sec. a.C. e la prima parte del II sec. a.C., ergo tra le guerre sannitiche e la distruzione di Corinto e Cartagine nel 146 a.C., la spada che dovresti sicuramente scegliere è la La Tène B.
Infine, se invece ricostruisci un legionario tra la fine del III sec. a.C. e il I sec. a.C., ovvero dalla fine della Seconda Guerra Punica al periodo cesariano, la spada che dovresti scegliere è senz’altro il gladio ispanico.
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