Apulo-Corinzio

Apulo – Corinzio: l’elmo degli Eroi.

Quando l’aspetto vale più della funzione.

L’elmo denominato attualmente Apulo-Corinzio, deve il suo nome al fatto di essere derivato dall’elmo Corinzio, di cui riproduce l’aspetto ma non la funzionalità, essendo infatti destinato ad essere indossato sul capo senza coprire il volto; ed al fatto che buona parte degli elmi noti sono stati rinvenuti nell’area dell’Italia meridionale storicamente occupata dalla popolazione Apula, o nei suoi dintorni.

apulo-corinzio Milano

Museo Archeologico Milano


mappa apulo corinzio

Distribuzione degli elmi Apulo-Corinzi rinvenuti, da Paddock 1993.


Apulia

La regione storica Apulia.

Si tratta perciò di un elmo tipicamente italico, non utilizzato al di fuori dalla penisola e, ad esempio, non utilizzato in Grecia, a quanto noto. I reperti noti sono compresi quasi totalmente in una fase cronologica e geografica piuttosto ristretta, cioè la Magna Grecia tra VI e IV secolo a.C. L’iconografia relativa, invece, ci dà conto di una sua diffusione ben maggiore. È infatti ampiamente diffuso nella scultura funeraria etrusca di III – II sec. a.C., spesso adorno di cresta centrale in crine e penne laterali, talvolta con cresta in crine trasversale, compare anche munito di paragnatidi.

Le raffigurazioni etrusche in genere rappresentano temi del mito greco, adottato in Etruria secoli prima: infatti il mito greco viene adottato in Etruria e fatto proprio, già prima dell’introduzione della scrittura, cioè attorno almeno all’VIII secolo (Belelli 2010). I personaggi e gli eroi del mito vengono quindi rappresentati come guerrieri etruschi di alto rango. D’altro canto l’elmo Apulo-corinzio, nato probabilmente con lo scopo di materializzare fisicamente l’iconografia delle divinità guerriere (Marte e Minerva), e degli eroi, sempre rappresentati con l’elmo corinzio alzato sul capo a scoprire il volto, era destinato per definizione ad individuare le massime cariche militari e i guerrieri di indubbio prestigio: i reperti provengono spesso da tombe di cavalieri (Diffendale 2007), così come nei bassorilievi etruschi sono indossati da eroi o cavalieri.

Urna da Chiusi

Urna chiusina, Museo Archeologico di Firenze.


Urna Etrusca

Urna chiusina, Museo Archeologico di Firenze.


Cavaliere etrusco

Urna chiusina, Museo Archeologico di Firenze.

Compare poi nell’iconografia romana attorno alla fine del II sec. a.C., nell’Ara di Domizio Enobarbo, e nel I secolo a.C.  nel bassorilievo della battaglia di Azio da Preneste (Palestrina), ora ai Musei Vaticani; poi ancora probabilmente nel I sec. d. C., nell’affresco dell’addio di Ettore ad Andromaca, nella Domus Aurea.
L’elmo Apulo-Corinzio, o l’originario corinzio alzato sul capo a scoprire il volto, è sempre associato per lo meno nell’iconografia italica e molto spesso anche in quella greca ed ellenistica, a divinità o a cariche militari di alto rango.

Marte o Guerriero romano

Ara di Domizio Enobarbo, fine II sec. a.C.; da Roma, Museo del Louvre, Parigi.


Battaglia di Azio

Bassorilievo da Preneste (Palestrina), Musei Vaticani.


Addio di Ettore ad Andromaca

Stanza di Ettore e Andromaca, Domus Aurea, Roma, I sec. d.C.

Dal periodo augusteo in poi prendono avvio diverse reinterpretazioni che, basandosi sempre sull’associazione tra elmo Corinzio appoggiato sul capo e Divinità-Eroe, assemblano una forma che si richiama più o meno evidentemente all’elmo Apulo-Corinzio a diverse decorazioni e sviluppi funzionali (paragnatidi, paranuca, maschere ecc.), come l’elmo di Autun.

Elmo di Autun

Elmo romano, ferro e bronzo dorato, I sec. a.C. – I sec. d.C. Museo Rolin, Autun, Francia.

Le reinterpretazioni proseguono con gli elmi denominati Pseudo-corinzi in funzione del richiamo estetico all’elmo originario, probabilmente ininterrotte per diversi secoli, fino a giungere alla fine dell’età antica. Sono numerose le raffigurazioni numismatiche di imperatori romani con elmo pseudo-corinzio. La fortuna di queste reinterpretazioni prosegue fino al rinascimento.  E non è certamente sorprendente, dato che l’elmo corinzio è tuttora considerato un capolavoro di design ed estetica.

Elmo Pseudo-Corinzio

Elmo Pseudocorinzio da Hedderneim, II-III sec. d.C., Museo di Francoforte, Germania.


d'Avorio dalla Cattedra di Massimiano, Ravenna

Pannello d’avorio dalla Cattedra di Massimiano a Ravenna, VI secolo.


Piatto in argento, arte bizantina, VII secolo, Metropolitan Museum of Art

Piatto in argento, arte bizantina, VII secolo, Metropolitan Museum of Art, New York,USA.

L’elmo Apulo-Corinzio costituisce uno dei più marcatamente italici componenti delle panoplie dell’età antica, e ci è fortunatamente noto, grazie all’uso funerario dei popoli italici dell’Italia meridionale, fin dalla sua apparizione, probabilmente nel VI sec. a.C., dove è molto spesso associato in corredi di cavalieri o comunque di guerrieri dell’élite locale. Fortemente associato all’iconografia eroico – guerriera italica, conobbe una duratura fortuna come elmo rappresentativo delle più alte cariche militari, in ambito italico -etrusco – romano. Dal IV sec. a.C. in poi i mutati usi funerari ci permettono di seguirne la storia quasi esclusivamente tramite l’iconografia, principalmente etrusca (non a caso è talvolta denominato anche Etrusco-Corinzio) e romana, almeno fino al I sec. d.C. Dal periodo augusteo in poi si sviluppano variazioni che ne trasformano ampiamente aspetto e funzionalità, mantenendo pur sempre l’associazione formale alla valenza eroico-guerriera del portatore e confermando come questa tipologia di elmo denoti in modo pressoché costante colui che lo indossa come un guerriero di indiscusso valore, che sia eroe o dio nel mito, o condottiero nella vita terrena.

Borgognotta italiana del XVI secolo in acciaio dorato, Metropolitan Museum of Art

Borgognotta italiana del XVI secolo in acciaio dorato, Metropolitan Museum of Art, New York,USA.

Notazioni Bibliografiche

Bellelli, V. (2010) L’impatto del mito greco nell’Etruria orientalizzante: la documentazione ceramica, Bollettino di Archeologia on line I 2010/ Volume speciale C / C4 / 4  www.archeologia.beniculturali.it  https://bollettinodiarcheologiaonline.beniculturali.it/wp-content/uploads/2019/01/4_BELLELLI.pdf

Cascarino, G. (2018), Gli elmi dei romani. Dalle origini alla fine dell’Impero d’Occidente, Il Cerchio.

Diffendale, D. (2007), Italica, https://www.sas.upenn.edu/~dpd/italica/apcor/apcor.html

Paddock, J.M.; (1993) The bronze Italian helmet : the development of the Cassis from the last quarter of the sixth century B.C. to the third quarter of the first century A.D. Doctoral thesis , University of London.  https://discovery.ucl.ac.uk/id/eprint/1348999/

https://www.roma-victrix.com/summa-divisio/armamentarium/cassideae-et-galeae/apulo-corinzio-vi-iii-sec-a-c.html